mercoledì 22 aprile 2009

Val e la religione

Come se non mi fosse bastato notare quanti begli accessi ho accumulato fino ad ora (ben 10), ho deciso di segarmi definitivamente le gambe da sola con questo argomento.
Pazienza, meglio pochi ma buoni.
Nello specifico, meglio solo io che apprezzo quel che scrivo, che diecimila che vengono per potermi dare il buongiorno, come spesso succedeva nell'altro blog. Del resto, ho aperto un nuovo blog senza fare pubblicità da quello vecchio anche per questo.

Mi ritengo laica.

Non credo in Dio, Maometto, Budda, varie ed eventuali.
Credo in me stessa, credo nel libero arbitrio, credo di dover vivere ogni giorno al meglio, perchè non mi verrà mai ridato indietro, perchè non avrò un'altra chance, un aldilà.
Un po' invidio chi può trovare conforto nella fede, ma ogni volta che mi sono posta degli interrogativi sull'argomento, mi sono trovata d'accordo con me stessa: non riesco a credere in un qualcosa di superiore, la mia mente, su questo argomento fin troppo razionale, non riesce ad accettare di credere a qualcosa di non provato. Insomma, son fatta così, mica si può scegliere se avere fede.
In compenso ho un'opinione abbastanza netta, e critica, nei confronti delle istituzioni religiose.
In particolare, il "nuovo" papa mi provoca un'irritazione notevole ogni volta che apre bocca su un qualsivoglia argomento.
Anche in questo caso penso però che la simpatia non possa esser comandata, quindi non mi posso colpevolizzare se uno su due dei Papi che ho visto in azione non mi aggrada per nulla, e nemmeno posso farmi il sangue amaro per ciò, tanto mica viene a casa con me la sera.
O forse sì?
Il punto è proprio che, cattolica, musulmana o chissàcosa che sia, la chiesa dovrebbe dare delle linee guida, delle regole di vita, solamente ai propri fedeli, e non metter becco nella vita politica e legislativa di uno Stato nel quale laici, cattolici, musulmani e chissàcosa dovrebbero vivere in armonia.
Faccio sesso col preservativo, abortisco, mi divido, faccio qualsiasi cosa mi venga in mente, nel rispetto delle leggi?
Tu, credente, mi puoi biasimare, puoi anche non frequentarmi, odiarmi se vuoi, provare a dissuadermi, ma non puoi tentare di modificare le leggi del mio Stato, che non sono le stesse del tuo dio, per farmi smettere.
Potrà essere che comportandomi così io non entrerò mai nel regno dei cieli, che io sia una stolta col paraocchi, ma magari a me piace il mio paraocchi.
Se un fedele può definirsi tale, seguirà le regole della sua chiesa indipendentemente dal fatto che siano o meno leggi dello stato in cui vive, se io non lo sono, non spetta a lui obbligarmi a seguirle.
Nessun Dio con la D maiuscola, degno di questo nome, si sognerebbe mai di obbligare qualcuno a fare alcunchè.
Io non ti impongo di comportarti in maniera diversa, non ti dico di fare sesso prima del matrimonio se non vuoi, non ti dico di amarmi, non vengo a dirti di cambiare la Bibbia, ma soprattutto provo a rispettare te e le tue idee, pur non condividendole, e non vedo perchè tu non possa fare altrettanto con me.
Accetto la discussione, non accetto l'imposizione.
Ti do rispetto, pretendo rispetto.
Non mi sembra tanto difficile, eppure tanti non lo capiscono, sia nella "squadra" dei credenti, sia in quella dei laici.

(Continua, prima o poi)

Val laica