martedì 31 marzo 2009

Fernando

Ciao nonno.
Non ho mai pianto tanto per la morte di qualcuno, quanto per la tua.
Oggi c'è stato il tuo funerale.
Odio i funerali, odio gli ospedali.
Sono venuta a trovarti tanto in ospedale, quanto in camera ardente, anche se la mamma ha fatto chiudere la cassa perchè non era bello ricordarti gonfio, divorato dal tumore.
Abbiamo fatto fare donazioni al reparto di oncologia, che ti ha lasciato altri dieci anni di vita, sai, nonno.
Ti ho voluto più bene che agli altri tre nonni, sai, anche se è brutto da dire.
Ricordo quando mi hai portato a rubare i pomodori nell'orto dei vicini, e ti ricordo quando abbiamo rotto la bicicletta e siamo andati dal barbone del quartiere per chiedergli un altro manubrio.
Oggi c'erano tutti al tuo funerale, tutti i vicini, i parenti, gli amici, gente che non vedevamo, non vedevi, da almeno dieci anni.
Per uno che non ha avuto avvisi, hai avuto un sacco di persone al tuo funerale, e anche senza guardare la quantità, tutti ti volevano bene.
Scusa se non ti ho detto abbastanza quanto te ne volevo io da vivo, spero che tu lo sapessi.
Ora non ci sei più, e dalle 22.20 del 29/03 nemmeno io ci sono più tutta, una parte di me, quella che amava incondizionatamente, come mi hai insegnato a fare tu, se n'è andata con te.
Scusami se mi sono ubriacata la sera del tuo funerale, se non sono stata forte per la mamma e la nonna, scusami se non te l'ho detto quando eri vivo, se sono stata così stupida da fartelo capire solo con il mio modo di fare... ti voglio bene nonno, non riesco ancora a usare l'imperfetto, scusami.
Ciao nonno, avrei voluto che tu ci fossi oggi, avresti consolato tutti, per primo 
V, mio fratello, che domenica, quando ci hai abbandonato, si è sdraiato vicino a te, anche se non ci eri più, perchè non ti voleva lasciare, e avresti fanculato il prete, per le frasi fatte che ha usato, per quante volte ha chiamato in causa la chiesa.
Noi avevamo chiesto solo le esequie sai nonno, ha capito male, non prendertela.
Scusami se non riesco a smettere di piangere.

Ti voglio bene.

Fa' a mod' traplot, al me traplot.
Alla nona ag peins mè.

Lacrime di Val

martedì 24 marzo 2009

MST

Quanto sotto mi è tornato in mente leggendo questo post.

Esiste, a Modena (forse anche in altre città, anzi, quasi sicuramente, ma io parlo per esperienza personale), un ambulatorio che si chiama MST.
Sono stata mandata in tale ambulatorio da un medico per un controllo, in un periodo in cui avevo problemi intestinali.
Mi presento, prendo il numeretto per accedere e noto un nutrito gruppetto di persone, in attesa per il medico che riceve accanto, che mi guardano in maniera bizzarra, mentre chi attende con me fa parte di una schiera di personcine che vorrei evitare d'incontrare di notte in una stradina isolata.
Ok, lo so, ora penserete che sono superficiale, che non si giudicano le persone dal proprio aspetto, etc, ma resta il fatto che guardando negli occhi certe persone mi vengono i brividi. Sarò superficiale, amen.
Ad ogni modo, torniamo a noi: dopo qualche minuto la signora alla mia sinistra mi chiede cosa voglia dire l'acronimo.
Per chi non lo sapesse, si parla di Malattie Sessualmente Trasmissibili.
Quando gliel'ho comunicato, mi ha guardata come se fossi portatrice di un qualche batterio che avrei potuto passarle tramite saliva, e si è spostata due sedie più in là.
Signora, se non l'avesse capito, non avevo nessuna intenzione di fare sesso con lei, quindi poteva considerarsi al sicuro in ogni caso.
Tralasciamo il fatto che non capisco come mai mi abbiano mandata in tale ambulatorio per problemi intestinali, ma tant'è, ne sono felice, perchè non sapevo nemmeno che esistesse.

Voglio dire, la scuola ci ha portati almeno quattro volte al consultorio per spiegarci tutto sulla prevenzione sessuale (una volta perchè ci lanciavamo gessi, ma questa è un'altra storia, e forse un giorno ve la racconterò), e nessuno si è mai degnato di metterci a conoscenza dell'esistenza di un ambulatorio ad accesso diretto dove, con solo carta d'identità, tesserino sanitario e un po' di pazienza, si possono avere le analisi del sangue gratuite, con controllo su AIDS e tutte le malattie che si possono trasmettere sessualmente.

Quando sentivo parlare del "test" in certi telefilm, mi chiedevo perchè in Italia non fosse facile farlo quanto "da loro".

Ora lo so, e se dovessi avere rapporti "a rischio" ne approfitterò, ma resto comunque basita davanti alla disinformazione in materia.
Perlomeno, io e tutti i miei compagni delle superiori ne eravamo totalmente all'oscuro, e non credo che fossimo noi quelli anomali.

Visto che io sono molto altruista e generosa, vi sto mettendo al corrente di questa opportunità:
il test si può fare, è gratuito (scoperto dopo aver tentato invano di pagare il ticket), si va all'ingresso 18 del Policlinico al mattino MOLTO presto, si bussa, l'infermiera vi da un numeretto, si aspetta che la sopradetta infermiera vi chiami, dopodichè il dottore vi farà un prelievo, vi dirà da quale data potrete andare a ritirare le analisi, ed è tutto.
Facile vero? 
Esattamente, quindi fatelo, sarete più sicuri sia voi sia il vostro partner, fisso od occasionale che sia.

lunedì 23 marzo 2009

Il bambino con il pigiama a righe

Ho da poco compiuto gli anni e, tra gli altri, mi è stato regalato il sopradetto libro di John Boyne.
Devo ammettere che non l'avrei mai acquistato, costo troppo alto per tomo troppo sottile, e quindi probabilmente non l'avrei mai letto. Sarebbe stato un errore imperdonabile.

Raccontarne la trama, come ho potuto sperimentare di persona, sarebbe un'attività faticosa e di difficile successo. Boyne ha questa capacità innata di trasmettere un concetto, un'immagine, uno stato d'animo, con poche parole, qualche frase al massimo. Nel tentativo di recensirlo richiamando la storia, ci si troverebbe quindi davanti ad un bivio: citarlo direttamente, o rischiare di affannarsi tre ore e mezza per raccontare un volume che personalmente non me ne ha richieste più di due per la lettura.

Per quanto mi riguarda, ho letto a mia madre interi capitoli, per riuscire a farle capire che opera d'arte mi avesse donato.

Onde evitare figure barbine non mi cimenterò nell'impresa, ma vi esplicherò i motivi per i quali credo dovrebbe esser presente nella libreria di ognuno di noi:

- uno stile letterario semplice, senza troppi fronzoli, che consente la lettura tanto a me (ventiquattrenne) quanto a mio fratello (quattordicenne), anche se a diversi livelli interpretativi;

- una trama che fa riflettere anche chi anagraficamente parlando le guerre mondiali non le ha nemmeno sfiorate per sbaglio, chi non ama la storia, soprattutto quando non ci serve ad imparare dai nostri errori.

Vi troverete a lasciarvi trascinare da Boyne, da rabbia, tristezza, voglia di costruire una macchina del tempo per andare a strappare i ridicoli baffeffi a quel piccolo omuncolo antipatico, prendere quei due bambini pelati per mano e portarli lontani, in un mondo migliore, che forse ancora non esiste.

Un testo che fa sorridere, piangere, riflettere.
Un piccolo capolavoro che lascia l'amaro in bocca.

Quando qualcosa riesce a risvegliare tanti aspetti di noi, tutti assieme, vale la pena farlo nostro.

venerdì 20 marzo 2009

Leonardo

Mi piace leggere, e questo oramai lo sapete (Vedi questo post).
Purtroppo però, i libri costano sempre di più e lo stipendio cala, mentre la mia velocità di lettura non ne vuole sapere di rallentare almeno un po', indi per cui mi sto ingegnando.
Blogspot, lode alla piattaforma, consente di visualizzare tutto un blog in un'unica pagina semplicemente incollando alla fine del link
/search?updated-max=2009-03-06T17%3A30%3A00%2B02%3A00&max-results=100000,
al posto di 2009-03-06 va ovviamente messa la data corrente. Salvando poi in txt, mi trovo davanti tante belle paginette da leggere in tutta tranquillità, senza alcuna spesa. L'unica lacuna di questo sistema è che link e immagini scompaiono, ma non penso che i miei capi approverebbero se mi vedessero passare una qualche mezz'ora ogni tanto a navigare su Internet, mentre così sembra quasi che io stia lavorando.
Il blog del quale voglio parlarvi oggi è "Leonardo", scritto da un blogger modenese, uno dei veterani di questo tipo di comunicazione (2001).
Già questo mi infastidisce: un modenese che scrive così bene, ha un'età che rientra nella mia fascia di conoscenze, ha delle idee politiche e sociali pericolosamente vicine alle mie, scrive da otto anni e lo scopro solo ora.
Considerando poi che è terribilmente prolifico, ci ho messo quasi un mese a leggermi TUTTO il blog, ma ne è valsa la pena.
Parla di Genova e Giuliani, di 11 settembre, di passaggio dalla lira all'euro, e stimola ricordi.
Stimola anche considerazioni su quanto fossi piccola e ingenua all'epoca, su quanto mi sia sfuggito di temi così scottanti e, se devo essere sincera, mi fa anche sentire un po' in colpa. In colpa perchè quest'uomo ha investito tempo, denaro ed energie per portare avanti ideali che sono anche i miei, ed io invece mi sono sempre tenuta in disparte. Mi fa sentire inutile, mi fa venir voglia di combattere per quello in cui credo. Ad ogni modo, visto che me lo sto rileggendo tutto (e questo si chiama masochismo, fidatevi, che certi pezzi sono di una noia abissale) si inaugurerà il tag "Leonardo", sezione che raccoglierà tutti gli argomenti sui quali mi verrà la malsana idea di disquisire solamente perchè l'ha fatto anche lui, e sì dai, pure io avevo qualcosa da dire al proposito.
Insomma, per tutti quei post, potrete prendervela con lui che, al di là degli scherzi, merita una vostra visita.
Val blogger